Il Carnaio

Capitolo 3: Un rifugio inaccessibile

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    “Dannazione, ragazzi, siamo circondati. Non ce la faremo mai a tornare alla Torre.. Succede sempre più spesso...” disse Steve, ad un certo punto del viaggio.
    Vedendo Gloria dimenarsi dalla stretta fintamente amichevole di Fay, l'uomo volle spiegarsi un po' meglio: “Beh, carissima, non vorrai che questo bel convoglio di giovani pionieri si imbatta in un'orda tanto grande da non farci più uscire con le nostre zampette?”.
    Quando le fece la linguaccia, Gloria si irritò ma cercò per quanto possibile di ignorare il suo comportamento da scavezzacollo e continuò a interrogarlo, riportandolo sulla domanda che aveva evaso: “No, beh, io dicevo della Torre, il vostro rifugio è lì? La Torre di Londra?”
    “Forse preferivi il London Eye? Il Tamigi a quest'ora sarà pieno di quegli stronzi non morti...se proprio desideri fare un tuffo in acqua o un giro sulla ruotina ti ci accompagno...”
    Coglione!, mormorò Gloria, mordendosi le labbra per il nervosismo.
    “Sto cercando di essere seria, però, signor Barney,- si riprese poi, dopo un luuungo respiro-può farmi il favore di rispondermi?”
    “Prima di tutto devi darmi confidenza e chiamarmi Steve, ancor meglio se mi chiamerai Steve-The Fucking Great Boss...Del resto mia figlia ti si è incollata addosso. Quand'è che avevi intenzione di parlarmi di questa bella figliola? Eh, Fay? Cazzo, dovevi dirmelo. Mi fai piangere il cuore...” ridacchiò energicamente il biondo, seguito presto dalla donna esperta di armi da taglio.
    Gloria sospirò, esasperata: “Okay, è tua figlia. Davvero, non lo sapevo”.
    Steve sembrava ancora preso dalla risata che gli nasceva spontanea dalla gola, ma si ricompose quando incrociò lo sguardo serio della punk.
    “Dai, papà, smettila. Questa ragazza è esasperata...si è trovata davanti questa situazione del cazzo...”
    “Va bene, gente. Sono cattivo ma non così tanto, so regolarmi. Vi svelo il mio piano di merda: torneremo presto a casa, sperando che non sia tutto in mano a quei dannati figli di troia. Tu, Sondra , che sei tanto occupata a lavare la scure dal sangue di quelle merde... che ne pensi del mio piano? Ascoltatemi tutti, anche voi dietro con le vostre jeep. La mia intenzione è certamente di filarcela e di tornare a casina appena possibile, volevo solo fare un salto da quel caro amico che...”
    Sondra gli fece una V con la mano in segno di okay. Si lisciò la fronte sudata per poi tornare ad affilare la sua fida ascia.
    “Tu, che guardi la tua cara donna con tanto amore e apatico squallore...che ne pensi del mio piano del cazzo? Merda, spiccica due parole fottute! Non hai mai parlato da quando sei con noi! Ti si è annodata la lingua? Mah, non penserai di avere a che fare con un villain del cazzo? Troppi fumetti, leggi, mi sa. Potrei offendermi, sai, coglione? Sissignore, potrei offendermi eh sì. Mi guardi come se fossi uno stronzo ma ti garantisco che ti ricrederai quando ti racconterò la mia storia da vincente. Ho avuto un po' di sali e scendi come tutti, giusto ora credo che potrò riscattarmi del tutto. Saprà tutto anche Gloria-Quanta-Boria. E ora state allegri, su, che andiamo dal mio fratellone d'armi.”
    Ovviamente Francis non parlò.

    “Cosa facevi prima di questo?” volle chiedere Gloria quando furono vicino al Vince's Pawn Shop.
    “Dì, io ti ho mancato forse di rispetto? Devi guadagnarti le mie risposte del cazzo, signorina. Prima mi porti rispetto, poi parliamo. Tu e il tuo fidanzato mi guardate come se fossi una testa di cazzo. Non posso tollerare e far finta di niente...mi ricordi qualcuno che ho conosciuto secoli fa. Una psicotica di merda che poi ho dovuto mollare. Sei una cazzo di bipolare esigente e pazza anche tu?” scattò lui, anche se senza scomporsi eccessivamente.
    “Steve, mi dispiace. Sul serio.”
    “Lascia perdere!” replicò lui, seccato, alzando una mano come per mandarla al diavolo.
    Il manipolo di sopravvissuti si fece strada nel negozietto di Vince, eran tutti armati fino ai denti e ben determinati a decimare eventuali minacce.
    Una cappa di tenebroso silenzio ammantava l'edificio, piccolo ma curato e pulito. I pavimenti non brillavano di certo, ma ad una prima occhiata non dava l'impressione di essere un luogo frequentato da gente di bassa risma e di alta pericolosità.
    “Non c'è nessuno. Strano. Lui spesso mi aspettava fuori quando vedeva la mia sfavillante chioma...” disse Steve, facendo l'occhiolino a Gloria, che non gli nascose un certo fastidio.
    Poi vide un foglio sul bancone.
    C'erano scritte poche parole ma davano un senso inequivocabile e soprattutto restituirono a Steve una sensazione di disagio mista a nuova speranza.
    Lesse a voce alta, asciugandosi una lacrima dal viso:
    Mia madre , mia sorella...sono morte. Non ho ragioni per restare qui. Chi mi vuole mi dovrà raggiungere a Croydon, dove spero di non trovare questi casini. Il mondo è impazzito e mi ha portato via ciò che avevo di più caro a questo mondo.
    P.S Steve, scusa per il disguido, spero che resteremo buoni amici. La partita di M-60 è stata presa da chi sai tu. Mi avrebbe ucciso se non glieli avessi ceduti. Ci vediamo da qualche altra parte.

    “Di chi parla, il tuo amico? Cos'è che non ci stai dicendo?”
    “Per prima cosa, ti ho mentito, signorina. Non c'è niente di bello qui, per te e per il tuo ragazzo muto.”
    Accennò ad una risatina ma poi cedette allo sconforto.
    “Credevo fosse finita la lotta, per me. Invece mi sono sbagliato. La Torre a quest'ora sarà in mano a quel pazzo. Ce l'ha a morte con me...per tutto quel che gli ho rubato in questi anni di permanenza qui. Sono un cazzone, un delinquente di mezza tacca, che rubava ai criminali peggiori di me...sono stato un gran pugile . Di quelli stronzi, poi, eh: nessuno sopravviveva ai miei cazzo di pugni, sfondavo le facce come meloni, cazzarola.
    Il punto è che...adesso...con quei dannati morti tutto sembra anche peggiore...”
    “Calmati, papà...non devi giustificarti nemmeno un po' con questi due che non ti conoscono. Come hai detto tu, potrai spiegare loro tutto ma se lo devono guadagnare. Adesso abbiamo problemi peggiori.” sentenziò Fay, dopo essergli corsa incontro per stringerlo forte.
    Tale padre, tale figlia, convenne in silenzio Gloria. Erano passati dallo sfuggire ad un'orda di non morti cannibali ansiosi di mangiarli a morsi al dover far da paralume in uno scontro tra bande di delinquenti.
    C'era da fidarsi? Nessuno aveva la risposta pronta, c'era da solo da scommetterci la vita. Con i morti.
    “Andiamo a casa. Se Oswald vuole le nostre teste...che venga a prenderle!” disse improvvisamente Steve, come rianimato dal torpore.
    “L'abbiamo sopportato anche troppo. Dovevamo ucciderlo prima di questa merdata di apocalisse!” sbottò Sondra, sfiorandosi le labbra con la lama della scure.
    “Credo che tu abbia ragione, bella mia...Chissà come mi rimproverebbe Victoria, se fosse qui. Ma lei non è qui. Non più. E nemmeno mia figlia. La mia prima figlia. Perdonami, Fay, so che non ti piace quando parlo della mia vita precedente.”
    “Fa niente, papà. Fa niente.” replicò goffamente Fay, sorridendogli.
    Francis scivolò fuori dal suo stesso silenzio: “Dimmi un po', Katrin dove sta? Tutta quella faccenda sembra proprio che te la sei lasciata alle spalle ma dì un po'..l'hai forse...eh? L'hai ammazzata?”
    Steve divenne di ghiaccio.
    “Parla ancora, cazzo e come l'hai riaperta te la chiudo, quella fogna di merda! Come cazzo osi? COME CAZZO OSI? Dopo tutto quello che abbiamo passato io e lei a L.A...”
    “Scusa, Steve. Io non...”
    “Sei stato decisamente inopportuno. Dovrei darti una lezione... Sondra, fallo.”
    La moretta dallo sguardo vitreo si leccò una mano , dopodichè fece per sgranchirsele tutte e due.
    Francis non vide gli anelli d'oro finchè non gli apparirono in primissimo piano, dritti sul mento.
    Quando cadde a terra rovinosamente, la ragazza lo tempestò di colpi fin quasi a farlo svenire.
    Gloria scattò rabbiosamente: “Sei uno stronzo del cazzo. Falla smettere o ti ammazzo!”
    il biondo si inginocchiò vicino a lei, guardandola dal basso: “Mi stai minacciando? Bene, io faccio un urlaccio a Sondra ma tu prendi un cazzo di mitra e mi fai vedere cosa sai fare, una volta arrivati alla Torre. Se no ti stacco un braccio del cazzo e me lo mangio per colazione. Il tuo amichetto di scopate è un cazzo di ingrato coglione e ha voluto farmi incazzare, dovresti ringraziarmi! Non me ne sono occupato personalmente perchè altrimenti potevo ridurlo a purè di patate!”
    Gloria gli dette una timida pacca: “Scusaci , davvero, siamo decisamente nervosi...”
    “Okay, ma non fatemi più incazzare. I rapporti con il Graaaaande Steve non si sono incrinati ma dovrete darvi da fare per dimostrarmi che non siete degli snob con la merda al culo! Avete capito bene? Mi giran le palle a nastro, quindi muoviamoci. Vedranno come ci riprenderemo quei cazzo di M-60. Ci ripuliamo un quartiere da quei cosi maledetti, con quelle belve! E a chi devo lasciarli? A quel cazzone di nome Oswald McGuild?”

    No, decisamente Steve Barney non era fortunatissimo con le donne.
    Katrin Creeve era naso a naso con un uomo piuttosto alto, tutto sommato piacente ma non più giovanissimo.
    La sua faccia decorata da una barba sottile spiccava su un corpo imponente racchiuso in abiti di lusso. Quella faccia sogghignava, in attesa del suo antico nemico. Quella faccia sogghignava in attesa del sorriso di ricambio della Creeve, la donna che quel meschino ladro non meritava più, secondo colui che era vestito come un principe ma impugnava un fucile con tanto di baionetta montata sotto la canna alla bell'è meglio.
    “Quell'omuncolo disgustoso. Come hai fatto a dargli tanto amore?”
    “E' difficile dirlo. Può darsi che sia per quello che abbiamo passato insieme, quella notte in cui ci siamo incontrati.” disse Katrin, intristita dal'idea di tornare a quel ricordo dolceamaro. Ricevette dei flash in testa: la banda di pazzi che aveva avuto come famiglia, l'orrore che aveva dovuto sopportare, la sua matrigna Cindy che attentava più volte alla sua vita. E Steve che la salvava risparmiandola ad una crudele morte post-stupro, ficcando un coltello da cucina in testa alla megera fino a farle uscire la lama dal collo.
    “Lacrime? Hai pensieri? Ti ho mai preso con la forza?” chiese con aria di sfida Oswald, accarezzando le mani della donna dai capelli corvini, quasi con prudenza, come se temesse di farle del male.
    “Se non era per me, tu stavi sempre con quello a fare la regina della pattumiera! Non scherziamo, sai che stai meglio con il Re della Droga! Per quanto ne sappiamo ora io e te, potremmo presto diventare il Re e la Regina di questi schifosi appestati!”
    Katrin annuì, stringendosi nelle spalle.
    “Fa freddo ed è quasi notte, Oswald!”
    “Torna, torna. Il tuo Steve torna presto, tranquilla, Katrin cara. E io lo aspetto qua in singolar tenzone.” esclamò McGuild, osservando da una finestra ricavata in modo assai primitivo dai resti di una guglia.
    Toccò con soddisfazione il suo fucile semiautomatico.
    Un'orda di dimensioni inconcepibili premeva da fuori per entrare.
    “Questo castello sarà mio!” disse chiedendo la mano della donna , come per invitarla a ballare.
    I pensieri arrivisti dell'uomo si fecero più incerti quando vide jeep familiari farsi strada attraverso la montagna di morte in agguato, spappolando e trascinando corpi di morti qua e là per il percorso verso la Torre.

    Mentre gli zombie disperavano nel vano tentativo di afferrare uno degli strani e aggressivi individui che sparavano verso di loro urticanti palle colorate, Steve si alzò in piedi, montando sul cofano della sua Jeep scura:

    “Oswald! Dove sei? So che c'è Katrin con te! Allontanati da lei, ora, prima che venga su e ti faccia a pezzi con le mie stesse mani! Se non ha cambiato idea sul nostro rapporto, non me ne frega un beato cazzo! Ci penso io alla mia vita con lei. Vieni fuori se hai un po' di coraggio!”
    Nessuna risposta a voce, ma presto una mezza dozzina di uomini apparvero dalla penombra. Erano tutti appostati nel cortile principale e su quelli che un tempo erano stati i posti di guardia di valorosi guerrieri.
    Adesso però non si trattava di persone coraggiose con un onore da difendere, ma di mercenari da quattro soldi e cecchini dilettanti.
    Steve tentennò un attimo prima di avanzare.
    Oswald parlò da dentro, evidentemente non senza fretta nella voce. Voleva farla finita velocemente, con meno perdite possibili sulla coscienza.
    Fuori i morti che sapevano camminare premevano con sempre più veemenza le loro mani decomposte contro il grande cancello d'ingresso.
    “Steve, tu vuoi lei. Io voglio questo posto e le tue armi. C'è qualche cosa che non mi hai mai rubato? Io te ne ho presa una e mi fai tutte queste guerre , ma te ne pentirai. Vattene ora, prima di pentirtene, dammi retta. I miei uomini hanno i mirini puntati su di voi. Non ci sono vie di mezzo: se resterete, morirete. Piuttosto male. Qualcuno di voi potrebbe cadere in mezzo a quei morti e io voglio solo che tu ti arrenda al mio potere, dopo tutto questo tempo in cui hai cercato di fregarmi il mio. Vattene, te lo dico da amico. Katrin non piangerà, te lo garantisco. Continua a pensarla sul tuo nuovo cuscino perchè sul tuo ci dormo io!”
    Gli zombie entrarono di colpo, avventurandosi ad ampi passi come ossessi straziati dall'ansiosa voglia di cibo.
    Alcuni uomini di McGuild si lasciarono prendere dalla paura e finirono preda dell'orda che sciamava a grossi gruppi dentro le mura del castello.
    Sondra e Steve sparavano all'impazzata con i loro mitra, mentre Fay osservava con angoscia i due fidanzati mentre cercavano senza troppo successo di centrare più teste morte che potevano.
    Nella ressa una jeep fu colpita da un pallettone di alto calibro.
    “Figli di...” sbottò incarognito Steve, vedendo gocciolare sostanze gialle e puzzolenti dal motore della vettura.
    “Andiamo!” gridò Sondra, seguita subito da Fay.
    Steve agitò il pugno in direzione della finestra dalla quale aveva parlato Oswald.
    “Fanculo, abbiamo smesso di parlare!”
    “Vieni papà, ti prego!” gridò Fay, stretta tra le braccia di Sondra che non smetteva di guardarla dappertutto.
    “Sei ferita, tesoro?” le chiese l'amazzone dal nome greco, passandosi la scure sulla lingua senza temer alcun dolore.
    Poi si gettò sull'orda dei morti, che ingrossavano sempre di più le proprie fila.
    “Caaaaaazzzzzzzo!” urlò Steve, buttandosi a pesce sulle teste degli zombie. Con un solo cazzotto spaccò il cranio di una cheerleader e quello di un medico. O un medico-macellaio, a giudicare dal camice insozzato di budella umane.
    Poi lo sgomentò si impadronì di lui, quando la jeep colpita esplose falciando altre decine di centinaia di morti viventi, creando un effetto a catena.
    In men che non si dica tutte le altre vetture esplosero e Sondra scivolò sgraziatamente nell'orda, essendo inciampata insieme a Fay nel bel mezzo dell'esplosione.
    “Fay!” gridò l'amazzone, tendendo stretta la sua arma da taglio mentre tre figure la portavano in mezzo alle altre con la forza.
    Steve gridò parole incoerenti dettategli dal furore omicida quando corse verso le due persone in pericolo, intanto che Gloria e Francis acquisivano dimestichezza con i bersagli.
    La bionda soppresse un conato quando si accorse che per una delle giovani donne non c'era molto da fare. Sparò con rabbia su un pensionato dal volto scavato; si procurò un varco tra altre folle morte, grazie al coltello di Fay.
    Fay non avrebbe più voluto indietro quel vecchio Serpe-Inox. Fay era diventata un numero in mezzo ai cadaveri viventi che adesso la stavano sbranando.
    Una bomba ad orologeria, pronta a scattare.
    Sondra gemeva, pregando Steve di lasciarla stare. Voleva morire, continuava a ripetere che era colpa sua se Fay era morta.
    Il biondo la schiaffeggiò , ma lei non smetteva di ripetere che era stata lei e solo lei a togliersi la ragazza di dosso mentre gli zombie la afferravano.
    “Sono diventata una vigliacca, devi lasciarmi qui...o mi lasci qui oppure io...”
    “Picchiami, avanti, stronza. Io non ti lascio qui in questo merdaio, non voglio perdere anche te, cazzo! Devi capirlo! Se non vieni ti sparo io...io non voglio che anche tu…te lo chiedo…per favore...Sondra.”
    Poi si lasciò andare e crollò , in ginocchio, a piangere.
    “Scusami, Sondra, solo che io...non ce la fac...a...Fay...”
    “Non ti muovere!” gli chiese docilmente la mora, scalciando con forza le frotte dannate che facevano di tutto per tentare una presa.
    “Sai che non è Fay, Steve!” gridava col fiato rotto, mentre puntava una cal.22 verso il fresco prodotto del mondo morto.
    Di fronte a Steve c'era la morte incarnata in un volto familiare: i vestiti quasi del tutto strappati, le viscere ciondolanti dalla ferita aperta, le scarpe lacere che facevano suoni di vetri rotti...l'incubo avanzava. Fay era oramai una di loro e si trascinava penosamente per il solo scopo rimastole: uccidere il padre, un uomo che non riconosceva più e che per lei a quel punto era solo sinonimo di nutrimento.
    “Steve, scostati, ti scongiuro, lo devo fare. Per nostra figlia!” gridava a perdifiato, mentre si dimenava e tirava loro calci, sempre più deboli.
    “No, non posso. Non voglio, cazzo!” urlò Steve ad un cielo lugubre, pieno di presagi mortali, mentre si faceva mordere la mano da Fay.
    La guardò negli occhi, intenerito e provato dalle sue condizioni.Prima lei morse con delicatezza, poi gli si accanì come una bestia demoniaca su tutto il braccio riducendolo a brandelli.
    Steve non le oppose resistenza, ma qualcun altro sì. Una raffica di mitra contribuì a far avvicinare la fine di una battaglia. L'altra era appena agli inizi.

    Edited by Fulci Forever - 24/1/2017, 01:46
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    “Tu, che guardi la tua cara donna con tanto amore e apatico squallore...che ne pensi del mio piano del cazzo? Merda, spiccica due parole fottute! Non hai mai parlato da quando sei con noi! Ti si è annodata la lingua? Mah, non penserai di avere a che fare con un villain del cazzo? Troppi fumetti, leggi, mi sa. Potrei offendermi, sai, coglione? Sissignore, potrei offendermi eh sì. Mi guardi come se fossi uno stronzo ma ti garantisco che ti ricrederai quando ti racconterò la mia storia da vincente. Ho avuto un po' di sali e scendi come tutti, giusto ora credo che potrò riscattarmi del tutto. Saprà tutto anche Gloria-Quanta-Boria. E ora state allegri, su, che andiamo dal mio fratellone d'armi.”

    Ed ecco a voi, Stegan! :P

    Scherzi a parte, ottimo lavoro!
    E, come sempre, morti a iosa! :D
     
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    CITAZIONE (Don Zauker @ 24/1/2017, 01:54) 
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    “Tu, che guardi la tua cara donna con tanto amore e apatico squallore...che ne pensi del mio piano del cazzo? Merda, spiccica due parole fottute! Non hai mai parlato da quando sei con noi! Ti si è annodata la lingua? Mah, non penserai di avere a che fare con un villain del cazzo? Troppi fumetti, leggi, mi sa. Potrei offendermi, sai, coglione? Sissignore, potrei offendermi eh sì. Mi guardi come se fossi uno stronzo ma ti garantisco che ti ricrederai quando ti racconterò la mia storia da vincente. Ho avuto un po' di sali e scendi come tutti, giusto ora credo che potrò riscattarmi del tutto. Saprà tutto anche Gloria-Quanta-Boria. E ora state allegri, su, che andiamo dal mio fratellone d'armi.”

    Ed ecco a voi, Stegan! :P

    Scherzi a parte, ottimo lavoro!
    E, come sempre, morti a iosa! :D

    La Neganite avanza, lo odio e lo adoro , lo sai. :P

    Di certo Steve era un bel matto già prima, figurati ora. :P

    Francis come specchio del lettore nerd. :lol:

    Il pezzo evidenziato comunque mi fa morì. :lol:
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    La scena del braccio mi ha ricordato un passaggio di Jaws, comunque :lol:

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    Lo squalo si era allontanato. Inghiottì l'arto della donna senza masticare.
    Ossa e carne scivolarono oltre l'enorme gola in un'unica contrazione.

    :asd:
     
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    Un bel frullato di morte insomma :asd:

    Sono curioso di sapere come continuerà la storia :P
     
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    Eh eh devo decidere se fare 6 opure 8 capitoli. :D
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    CITAZIONE (Fulci Forever @ 27/1/2017, 20:15) 
    Eh eh devo decidere se fare 6 opure 8 capitoli. :D

    La differenza sembra abbastanza sostanziale :lol:
     
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    Non pensare che pianifichi molto. :lol:
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    CITAZIONE (Fulci Forever @ 27/1/2017, 21:58) 
    Non pensare che pianifichi molto. :lol:

    Magari alla prossima parte sono già morti tutti allora :asd:
     
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    Non scherzarci tanto...
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    CITAZIONE (Fulci Forever @ 27/1/2017, 22:30) 
    Non scherzarci tanto...

    Effettivamente potrei morire anche io, se mi immedesimo troppo :P
    Poi divento un Don Chisciotte degli Zombie.

    :lol:

    Edited by Fulci Forever - 27/1/2017, 22:44
     
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